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Bonolis, Mediaset, Rai e politica

Bonolis, Mediaset, Rai e politica

C’è di tutto dietro al caso di Paolo Bonolis che passa dalla Rai a Mediaset. Mesi di trattative, milioni di euro di compenso, ascolti da capogiro, un po’ di politica e molte polemiche. Bonolis ce l’ha fatta ed ha firmato il contratto miliardario con Mediaset. Il contratto di Bonolis ha la durata di tre anni, 15 milioni di euro l’anno secondo le voci che circolavano fino a ieri, 8 e mezzo secondo quanto dichiarato dallo stesso Bonolis oggi su ‘Repubblica’ e secondo il comunicato ufficiale di Mediaset. Ma andiamo con ordine. A febbraio Bonolis voleva parlare del rinnovo del contratto con la Rai ma nessuno dei dirigenti dell’azienda sembrava disposto a farlo. La trattativa tra Bonolis e Mediaset è iniziata invece, per quel che si sa, nel marzo scorso, durante il Festival di Sanremo. Lucio Presta, manager di Bonolis, ha incontrato Piersilvio Berlusconi. La Rai ha provato a rilanciare sull’offerta ‘generosa’ di Mediaset ma non si è sbilanciata troppo. Il chiacchiericcio sul caso Bonolis è continuato a lungo, tra voci, smentite e trattative, fino ad arrivare a ieri, data della firma del contratto milionario. Resta da capire che cosa farà il conduttore di ‘Affari tuoi’ nella Tv di Berlusconi. Tanto per cominciare, il programma che ha fatto registrare il record di ascolti è un format che fino alla prossima stagione resterà in mano alla Rai, ma ci sono già polemiche su questo con la società produttrice Endemol; tra i conduttori papabili del programma la Clerici, Fazio, Panariello o Chiambretti. Ora che l’accordo è fatto, i dirigenti Mediaset possono lavorare ai palinsesti. E avranno il loro bel da fare. Secondo indiscrezioni, Bonolis apprezzerebbe un talk show in seconda serata ma tre serate sono occupate da Enrico Mentana e una da Claudio Martelli; poi c’è ‘L’antipatico’ Maurizio Belpietro. La domenica non se ne parla: Costanzo condurrà anche la prossima edizione di “Buona domenica”. Impiegare Bonolis come conduttore di “Striscia la notizia” comporta molte difficoltà: la prima è che non ne verrebbe sfruttato a pieno il potenziale, mentre il secondo aspetto da valutare è il fattore R, ovvero Ricci, che dopo il durissimo scambio di accuse con Bonolis, dovrebbe mandare giù un rospo troppo grosso (come ha già fatto quando Bonolis gli ha rubato il record di ascolti con i suoi pacchi). Nella fascia pre-serale Gerry Scotti ha dato ascolti soddisfacenti e sarebbe rischioso eliminarlo da quella che è ormai la “sua” fascia oraria. Un’ultima ipotesi, la più assurda per la verità, dice che Mediaset avrebbe “acquistato” il conduttore di “Affari tuoi” per neutralizzarlo e rubare alla Rai l’unico uomo di spettacolo in grado di fare ascolto. Il caso del conduttore ha mobilitato anche i palazzi della politica. A marzo, quando è iniziata la trattativa con Mediaset, AN, che vedeva nella eventuale fuga di Bonolis un colpo durissimo alla Rai, avrebbe fatto pressioni su Berlusconi perché la Rai non venisse privata dell’unico professionista che tiene su gli ascolti. Appena è stato ufficializzato il passaggio di Bonolis a Mediaset, tra i numerosi commenti ci sono ancora quelli dei politici. Butti di AN ha dichiarato: “È un clamoroso errore insistere in una politica di asso pigliatutto. Innegabile la concorrenza sleale”. Dall’opposizione il diessino Giulietti dice: “È in corso lo smantellamento del servizio pubblico. C’è la prova evidente del conflitto d’interessi”. A proposito di conflitto di interessi chiudiamo con una voce, smentita ufficialmente dall’azienda, su come e dove si sarebbero svolte le trattative per la firma del contratto tra Lucio Presta, manager di Bonolis, e Mediaset. Presta sarebbe stato ricevuto ad Arcore da Silvio Berlusconi in persona e dal figlio Piersilvio. Ma Mediaset ha smentito, sdegnata. Comunque sia, Mediaset ha tutti i motivi per festeggiare e non solo per essersi accaparrata Bonolis. In Italia, i ricavi pubblicitari televisivi di Publitalia sulle tre reti sono cresciuti nei primi tre mesi del 2005 dell’1,5%, raggiungendo i 759,4 milioni di euro rispetto ai 748,5 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, con un risultato superiore alle aspettative.